martedì 30 marzo 2010

LABORATORI di RESTAURO aperti al pubblico.

La XII Settimana della Cultura, 16 – 25 aprile 2010, anche quest’anno, offre gratuitamente l’opportunità ai visitatori dei Musei nazionali di Lucca di entrare in contatto con persone e competenze che, solitamente nascoste al pubblico, consentono di apprezzare in tutta la loroimportanza le attività di tutela e di ricerca in cui si articola la complessa realtà museale.

Venerdì 16 aprile dalle 16 alle 18,30 e Sabato 24 aprile dalle ore 10.30 alle 12.30
Visita guidata al Deposito Archeologico di Villa Guinigi con Silvia Nutini e Kizzy Rovella.
Sono mostrati icontesti archeologici e descritte le principali metodologie di studio adoperate per l’analisi dei materiali,soprattutto reperti ceramici di epoca tardo medievale e rinascimentale, provenienti dagli scavi eseguiti
all’interno del perimetro urbano delle mura di Lucca. Non mancano anche prodotti di uso comune,
come oggetti metallici di vestiario, infissi e vetri nonché materiali osteologico-faunistici relativi alla vita
civile e conventuale a Lucca nei secoli XVI-XVIII.


Martedì 20 aprile alle ore 10,30 e Venerdì 23 aprile alle ore 16 visita guidata al Laboratorio di restauro del Museo nazionale di Villa Guinigi con Claudia Giostrella, Paola Lorenzi, Eleonora Rossi.
Lungo un percorso tra i manufatti sottoposti a restauro, il personale tecnico illustra i sistemi operativi e le modalità di intervento che vengono utilizzati per recuperare o proteggere le opere d’arte.
Un interessante viaggio tra le difficoltà sempre più grandi della conservazione e i mezzi offerti da una tecnologia sempre più sofisticata.


Venerdì 23 aprile alle ore 11 il direttore dei Musei Nazionali di Lucca, Maria Teresa Filieri, presenterà a Palazzo Mansi il dipinto di Bernardino Nocchi (Lucca 1741- Roma 1812) che ritrae Alexandrine de Bleschamps come Tersicore, da Canova.
Si tratta dell’ultimo acquisto effettuato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per i Musei Nazionali di
Lucca. La tela, reperita sul mercato antiquario romano, corrisponde a un’opera scolpita da Antonio Canova e questo modello forse fu inviato al committente, Giovan Battista Sommariva, per permettergli di conoscere in anticipo l’aspetto della statua che Canova terminò nel 1811.
L’opera che entra oggi nella sezione dedicata all’arte moderna e contemporanea di Palazzo Mansi, si riferisce al periodo migliore del pittore lucchese e viene ad arricchire il corpus di importanti autori locali come Stefano Tofanelli e Pietro Nocchi (figlio di Bernardino), che ebbero incarichi prestigiosi a Roma dove si formarono e che trovano una sempre più ampia e significativa documentazione nelle sale del Palazzo.

Per informazioni consultare il sito www.luccamuseinazionali.it.