domenica 3 novembre 2013

Bianchi, d’Angiolo e Mucci c/o Pubblica Assistenza di Azzano di Seravezza (LU)

Dal 3 al 20 novembre 2013,  Marco Bianchi, Lorenzo d’Angiolo e Tito Mucci parteciperanno alla mostra colletiva di dipinti, sculture e grafica con finalità socio-umanitarie e culturali a cura di Emanuela Bonini e Lodovico Gierut e che si terrà c/o la Pubblica Assistenza di Azzano* di Seravezza (Lucca) intitolata

'AZZANO E IL POPOLO DELLA MONTAGNA'

con opere di

Flavio Bartolozzi - Giuseppe Bartolozzi/Clara Tesi - Lino Benedetti - Marcello Bertini - Andrzej Beuermann - Marco Bianchi - Alberto Bongini - Emilio Buratti - Sigifredo Camacho B. -  Giancarlo Cannas - Vincent Cappelli - Angela Careggio - Aristide Coluccini - Lorenzo d’Angiolo -  Alfredo Fabbri - Massimo Facheris - Gian Paolo Giovannetti - Paolo Grigò - Amedeo Lanci - Paolo Lapi - Grazia Leoncini - Giuseppe Lippi - Riccardo Luchini - Renzo Maggi - Liliana Marsili - Franco Miozzo - Tito Mucci - Bruna Nizzola - Eugenio Pardini - Pigi (Pierluigi Paviola) - Arturo Puliti - Enzo Quadrelli - Luigi Regianini - Antonio Russo - Renato Santini - Marcello Scarselli - Leopoldo Stefani e una lirica di Marta Gierut Dipinti Sculture Grafica


Inaugurazione presso la sede della P. A. 3 novembre 2013, ore 12,00.

Orario 15-19.  Ingresso libero.

Info: 3339613134.


Nel corso dell’esposizione sono a disposizione sia pubblicazioni di autori versiliesi, sia filmati riguardanti l’Alta Versilia. Patrocinio Cartiera Magnani, Pescia.

 * “Azzano, piccolo paese della montagna apuana sito nel Comune di Seravezza – in provincia di Lucca – ben noto per la sua Pieve romanica su cui troneggia un magnifico rosone marmoreo chiamato “L’Occhio di Michelangelo” (Buonarroti trascorse vari anni in loco verso la fine del secondo decennio del ‘500, aprendo una strada nel cuore del Comprensorio del monte Altissimo), ospita sino al 20 novembre una mostra d’arte che rendendo un simbolico omaggio a tutti quegli artisti che nel corso del tempo vi hanno soggiornato, pone particolare attenzione sia alla tematica connessa alla lavorazione del marmo, sia ad una popolazione forte che è sempre andata avanti sia nella buona come nella cattiva sorte.
Il tema è visto e sono interpretato dai vari creativi con dipinti ad olio e a tempera, come a tecnica mista, con disegni a pastello e a china, o ad acquerello, tanto che ogni nota paesaggistica delle antiche cave, i volti d’uomini e di donne, gli animali e le nature morte, i castagneti e gli oliveti, raccontano figurativamente o con note d’astrazione il passato come il presente.
Il Comitato sorto per ricordare la poetessa Marta Gierut (con una lirica della quale si apre la rassegna) ha messo a disposizione tutti i lavori, tra i quali spiccano alcune firme di artisti molto noti oggi scomparsi il cui ricordo è comunque indelebile”.